ESCLUSIVA - Carta: "Lazio, prendere Vargic non ha avuto senso. Borrelli? È il nuovo Peruzzi"

Pubblicato ieri alle 12.30
30.09.2016 07:05 di  Claudio Cianci   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci-Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Carta: "Lazio, prendere Vargic non ha avuto senso. Borrelli? È  il nuovo Peruzzi"

Una vita in biancoceleste per Alessandro Carta, alla Lazio dal 2002 dopo la parentesi alla Lodigiani nello staff di Ubaldo Righetti. Scelto dall'allora direttore generale biancoceleste Nello Governato, ha lavorato sia nella Primavera capitolina che nel settore giovanile in generale con il Gen.Giulio Coletta come preparatore dei portieri. Ha avuto il merito di mantenere alto il profilo della Lazio a livello nazionale. Ora nella Primavera biancoceleste gioca anche un suo ex allievo come Luca Borrelli. Per fare una panoramica sul settore giovanile e sui portieri italiani la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva proprio Alessandro Carta.

Raccontaci di Borrelli...

"Borrelli è l'ultimo dei miei superstiti di un decennio in cui ho lavorato molto bene. Nel gruppo dei '99 sono andati tutti via, c'era Borsellini che ha esordito lo scorso anno con la Paganese in Lega Pro e l'ha preso l'Udinese, ora gioca titolare nella Primavera. Poi c'era Rausa che adesso gioca al Carpi, dopo che lo scorso anno ha esordito con la Primavera del Vicenza. Sono avvelenato, quando lavori e formi dei portieri, primeggiando in ambito nazionale e tutti nell'ambito della Nazionale non riesci poi a capire perché si distrugge tutto per far entrare gli stranieri. Non ho nulla contro gli stranieri, sia chiaro. Mi chiedo solo perché dobbiamo pagarli e dobbiamo andare a trovare una mercanzia di giovani che poi vanno nuovamente formati, che hanno un costo. Lo stesso Borrelli che è il portiere della Primavera, la Lazio lo dovrebbe blindare. Si tratta del nuovo Peruzzi, è un prodotto italiano. Non capisco come Lotito, che ormai fa parte dello staff della Nazionale insieme a Tavecchio, acconsenta queste cose. I portieri stranieri hanno diritto di giocare in Italia, ma devono essere di livello, come ad esempio Handanovic".

Un giudizio tecnico su Borrelli?

"Borrelli ricorda Peruzzi, però è più alto. Quando è arrivato nel 2009 gli dissi 'Dentro di te ho trovato la farfalla dentro l'elefantino'. Ora è pronto a volare, perché ha veramente le doti di un portiere nato. Mi colpirono le sue doti: la sua naturalezza nei gesti che nel 2009 non andavano parallelamente alla sua crescita fisica, visto che ai tempi era robustello e doveva diventare più alto. Io lo chiamo Hulk perché è robusto, reggerebbe l'urto in un campionato come la Serie A".

In Serie A però c'è Donnarumma che è un signor portiere...

"Ho fatto questa battuta: la Serie B è il campionato degli italiani, quello di Serie A è quello degli stranieri. Fortunatamente Donnarumma si sta confermando, grazie a Mihajlovic che gli ha aperto la strada. Bisogna ringraziare Cosmi che ha dato un'opportunità a Guido Guerrieri: finalmente si è compreso che è un ruolo quello del portieri che possono interpretare anche i giovani italiani. I portieri ci sono e vanno tenuti stretti, Buffon ormai è agli sgoccioli".

Passiamo alla Lazio, secondo lei, visto che contro l'Empoli e il Milan ha giocato Strakosha, che senso ha avuto prendere Vargic?

"Prendere Vargic non ha avuto alcun senso, dato che avevi un terzo portiere come Guerrieri che è ritenuto da tutti il migliore italiano degli ultimi anni. Ha vinto anche il premio come miglior giocatore. Ha fatto bene Guido ad iniziare la sua esperienza in Serie B. Vargic non era da prendere, se ne sono accorti subito. Lo stesso Grigioni lo ha detto. Strakosha non ha demeritato, ma al suo posto avrei voluto vedere Scarfagna e Guerrieri. Un portiere come Guerrieri non poteva star fermo lì ad aspettare: anche lo scorso anno avrebbero dovuto farlo esordire. Il problema è la meritocrazia che non ci sta".

Dove non ha visto meritocrazia nella Lazio?

"Nella Lazio, a livello di portieri, non c'è stata meritocrazia dal momento in cui si è deciso buttare un lavoro fatto benissimo e prendere degli stranieri con cui ricominciare da capo, come ad esempio Strakosha. Strakosha, ad esempio, è della stessa nazionalità del direttore sportivo biancoceleste ed è figlio dello storico portiere della Nazionale albanese. Non ho nulla contro Strakosha, avrei però voluto che fossero state date le stesse possibilità a Scarfagna e Guerrieri".

Ci può parlare del suo lavoro alla Lazio?

"Hanno tanto criticato il lavoro del Generale Coletta, ma se ci facciamo caso tutti i giovani che vengono dal settore giovanile ed arrivano alla prima squadra giungono dall'epoca in cui lavoravamo io ed il Generale Coletta. I portieri e giocatori come Murgia, Lombardi e Cataldi. Si è trattata solo di una linea quella di dire che andava male il settore giovanile e parlar male di chi lavorava lì. Si è svolto un ottimo lavoro sul prodotto locale, cioè tutto l'interland romano. E sono venuti fuori elementi come Guerrieri, Lazzari, Borrelli, Scarfagna, Cataldi e Murgia".

Ma ritiene che voi  siete stati allontanati per fare posto a Lensen?

"Guarda caso è stata allontanata la parte che funzionava meglio, per quanto riguarda me è stata allontanata la parte che riusciva a mandare i portieri in Nazionale e a primeggiare con portieri in scuole rinomate come Torino, Atalanta. C'era sempre un portiere proveniente dalla Lazio fra i convocati".

Crede sia voluto che abbiano parlato male del lavoro svolto dal Generale Coletta?

"Per quello che riguarda la mia persona sì, c'è stato un progetto micidiale nel voler parlar male di me e la gente si stupiva. Io ho fatto sempre un lavoro d'equipe, mai individuale. Per fare certi mestieri bisogna studiare: in qualsiasi ruolo nel calcio lavorano i professionisti e i laureati. Il preparatore dei portieri è quello meno titolato, scendendo di livello è sempre peggio".

Un giudizio su queste prime sei gare della Lazio?

"Inzaghi è la nota positiva in queste prime sei partite: è giovane ed ha portato dei ragazzi della Lazio Primavera in prima squadra. Ha portato serenità, allegria e spensieratezza. Conduce allenamenti di qualità. Ha un gioco molto offensivo. Quello che non va, soprattutto con le grandi squadre, è la linea difensiva. Con l'Atalanta c'è stata qualche disattenzione, ma bisogna considerare gli errori di Marchetti in quella sfida. Probabilmente era stanco per l'Europeo, ma si è prontamente ripreso. Purtroppo ora è infortunato, ma per il resto stanno facendo un ottimo rendimento tutti. Sono felice che Inzaghi si sia riconfermato, questo fa capire che non serve il nome eclatante per fare bene. Credo che farà una grande carriera da allenatore".

Un giudizio sulla gara contro l'Empoli?

"La Lazio ha fatto un inizio molto fresco, poi hanno segnato prima della fine del primo tempo. Nella seconda frazione non si è preso gol e alla fine ha segnato Lulic. Devo fare anche i complimenti a Strakosha, ha fatto un'uscita a vuoto, ne ha mancata un'altra in occasione della traversa, ma ha fatto anche degli ottimi interventi".

Un giudizio su Keita ed Anderson?

"Keita e Felipe Anderson sono una coppia d'attacco che può fare tanti gol se tolgono i loro egoismi personali che li stavano portando ad andare via dalla Lazio. Keita è micidiale, è velocissimo ed è forte nel saltare l'uomo. Abbina la tecnica alla grande velocità. Si troveranno bene con Inzaghi che potrà insegnargli molto visto che è stato un ex attaccante. La Lazio potrebbe far bene quest'anno e riuscirà anche ad aggiustare la difesa. Il secondo di Inzaghi è Farris che è stato un difensore di ottimo livello e so che lavora benissimo con il reparto arretrato durante la settimana. Farris completa Inzaghi. Quest'anno la Lazio mi piace, potrà togliere delle soddisfazioni ai tifosi. Voglio complimentarmi con Lotito e Tare per aver scelto Inzaghi. Infine voglio lanciare un messaggio ad Angelo Peruzzi, da grande ex portiere qual è: dia un'occhiata anche alla scuola portieri del settore giovanile, segua il suo erede Luca Borrelli e se possibile richiami l'anno prossimo Guido Guerrieri". 

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