FOCUS - Lazio, sei senza 9: Klose, Matri e Djordjevic con le polveri bagnate, Higuain segna il triplo...

Pubblicato il 1 dicembre alle ore 1.52
01.12.2015 07:30 di Marco Valerio Bava Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Lazio, sei senza 9: Klose, Matri e Djordjevic con le polveri bagnate, Higuain segna il triplo...
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© foto di Federico Gaetano

Problemi ce ne sono tanti. La Lazio fa acqua da tutte le parti, gioca male e subisce troppi gol, ma ne fa anche pochi: solo tre nelle ultime cinque gare di campionato. E allora ecco che il tormentone estivo scandito a ritmo di "serve un centravanti da 20 milioni" torna estremamente d'attualità. Ma è vero che spendere cifre iperboliche garantisce il risultato? Dipende. Da che dipende? Da tanti fattori e non solo da che punto guardi il mondo. Certo, è più probabile che un assegno da 20 milioni porti con sé un giocatore da altrettanti gol, piuttosto che una scommessa a parametro zero si riveli un top player, ma c'è una concreta possibilità, per esempio, che un buon lavoro di scouting permetta a un club dalle disponibilità economiche limitate di poter attingere e bene dal mercato. La Lazio, dopo il colpo Klose, si è persa per strada. Djordjevic è un buon attaccante, non un campione, non un centravanti in grado di far fare il salto di qualità a una squadra. Stesso discorso per Matri. Alternative, buone alternative, non titolari. E alla Lazio serviva un titolare, perché Klose è un campione leggendario, ma a 37 anni può essere un asso da giocare a gara in corso o in occasioni particolari, non colonna portante del reparto offensivo. Pioli stesso, dal canto suo, fatica a trovare una gerarchia fissa, una griglia di partenza stabile e quindi a dare continuità ad almeno uno dei tre attaccanti.

STERILI - I numeri non mentono mai. I tre centravanti hanno portato alla Lazio, finora, solo quattro gol in campionato avendo a disposizione 1047'. Tradotto: gli attaccanti biancocelesti segnano una rete ogni 261'. Un gol ogni tre partite in pratica. Una miseria. Klose è ancora al palo, non era mai capitato che Miro rimanesse a secco fino a dicembre. Ci ha messo del suo l'arbitro Fabbri a Empoli nel negare le prime gioie al tedesco che, però, appare lontano parente del meraviglioso giocatore ammirato fino a maggio scorso. Zero gol in 304' di campionato, minuti che diventano 475 se nel conto aggiungiamo pure le coppe. Un'eternità per un attaccante da da 276 gol in carriera. Se Miro è ancora a digiuno, la parabola di Djordjevic è quantomeno curiosa. Il serbo è fermo a quota due in campionato, segna una rete ogni 460' in Serie A, ma è una media che scende sensibilmente e diventa da top striker se consideriamo il rapporto gol fatti/minuti giocati in Europa League: lì l'ex Nantes segna ogni 85'. Praticamente, dati alla mano, Djordjevic ha realizzato 5 gol in 10 presenze, uno ogni 115', ma è evidente che le marcature contro Rosenbog e Dnipro abbiano un peso specifico diverso rispetto ai gol segnati in campionato. Filip garantisce impegno, apre spazi (quest'anno sfruttati mai dai centrocampasti), ma manca di cattiveria sotto porta, dopo le reti contro Genoa e Frosinone si è bloccato, non segna da due mesi, è quello che sembra partire avanti a tutti nelle gerarchie di Pioli che ne apprezza qualità, applicazione e movimenti, ma mancano i gol, pane quotidiano di ogni attaccante che si rispetti. Fatica pure Matri, non fa eccezione nemmeno lui. La doppietta all'Udinese è stato l'unico apice della sua avventura biancoceleste, due gol e poi il nulla. Due reti in 283' di campionato, tre in 567' se prendiamo in esame pure le gare di Europa League: quindi un gol ogni 189' tra campionato e coppa.

CHI PIU' SPENDE, MENO SPENDE? - Numeri impietosi, che testimoniano un problema reale della Lazio. Lo scorso anno, Djordjevic e Klose portarono 21 gol in due, numeri non eccezionali, ma nemmeno da buttare. In questa stagione, invece, il pacchetto offensivo laziale è fermo a quattro. Higuain, da solo, ha segnato 12 volte, il triplo di quanto hanno fatto i tre centravanti biancocelesti, Kalinic è a quota nove e realizza una rete ogni 99'. Kalinic e Higuain esempi diversi di attaccanti decisivi. L'argentino è, al momento, uno dei tre centravanti più forti del mondo, segna gol a grappoli, è un trascinatore, basta dare palla al Pipita per essere sicuri che qualcosa lì davanti accadrà. Il Napoli lo ha pagato 40 milioni per strapparlo al Real Madrid e alla concorrenza della Juventus. Investimento pesante, vero, ma valore del cartellino almeno raddoppiato e top player in grado di far vincere da solo la propria squadra. Kalinic, invece, è la rivelazione del campionato, nove reti in 13 gare giocate, uno ogni 99'. Tanta roba per chi era arrivato a Firenze tra lo scetticismo generale. La Fiorentina l'ha acquistato versando cinque milioni di euro nelle casse del Dnipro e ora c'è a chi ricorda il primo Klose per movenze, abnegazione e senso del gol. 40 milioni Higuain, cinque Kalinic: esempi di come l'investimento in un caso e lo scouting nell'altro possano portare gol e quindi punti in classifica. La Lazio ha tre centravanti in rosa, per tesserarli ha speso zero e ora si ritrova decima in classifica. Il calcio a volte è materia semplice...