FOCUS - Immobile, è l'ora del riscatto: il derby è la "Gaiola Portafortuna"

18.11.2017 12:15 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Annalisa Cesaretti - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Immobile, è l'ora del riscatto: il derby è la "Gaiola Portafortuna"
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Spesso il derby viene definito come “una partita a sé”. È come se a un certo punto del campionato si entrasse in una dimensione parallela, dove l’orologio smette di funzionare e tutto è fermo all’ultimo giorno in cui Lazio e Roma si sono scontrate. Un velo di mistero avvolge la più attesa tra le partite dell’intera stagione. Il derby è un’incognita e in quanto tale, come tutte le realtà che non si possono prevedere o anche solamente immaginare, crea tensione. Uno stato d’animo facile da controllare prima di qualsiasi altra partita, ma che a ridosso della stracittadina diventa patologico. E questo è esattamente il punto di non ritorno. Si inizia con gli spergiuri, si passa ai battiti accelerati e si finisce con la scaramanzia. Tutte le certezze vengono meno e, pur consapevoli del valore della propria squadra, si attende il fischio di inizio con la convinzione che tutto sia stato messo in discussione. Se la sciarpa indossata in occasione dell’ultimo derby vinto è a lavare, è un dramma. Se l’amuleto portafortuna è ammaccato, scatta il panico. È così che in tanti hanno reagito nel vedere le lacrime negli occhi di Ciro Immobile lunedì sera. La mancata qualificazione ai mondiali dell’Italia è quasi passata in secondo piano. L’attenzione era focalizzata sul giocatore che molti considerano a tutti gli effetti il portafortuna biancoceleste.

AMULETO IMMOBILE - E non ci sono ragioni per screditare questa convinzione. Anzi, tutt’altro. I risultati ottenuti finora dalla squadra di Inzaghi hanno formulato una sorta di legge non scritta: quando Immobile segna, la Lazio vince. È vero, ci sono state alcune eccezioni, ma mai come in questo caso non possono che confermare la regola. Quella che i tifosi laziali sperano possa valere anche in una partita tanto misteriosa quanto il derby. Ma se la disfatta degli Azzurri del 13 novembre scorso per buona parte della Capitale è stata completamente adombrata dall’apprensione per l’imminente derby, lo stesso non vale per l’attaccante biancoceleste. Ed è questo a generare preoccupazioni. Negli occhi di Immobile sembra esserci ancora la delusione di quella sera.

PRESSIONI – Contro la Svezia Ciro portava sulle spalle il peso delle responsabilità che gli erano state addossate a fronte dei suoi successi. Dati alla mano, l’attaccante biancoceleste è uno dei giocatori più in forma d’Europa. In Italia è l’unico ad aver messo a segno ben 14 gol. Sta vivendo il periodo più florido della sua carriera. È praticamente inarrestabile. In tanti credevano che potesse essere l’uomo che avrebbe salvato la nazionale italiana da un destino che però era in parte già scritto. Ottenere la fiducia degli altri è un traguardo importante, ma a volte può essere anche una condanna. Perché pur di non tradirla quella fiducia si farebbe di tutto. Proprio ciò che ha fatto Immobile lunedì sera. Ma spesso per raggiungere obiettivi importanti il singolo non basta, c’è bisogno della squadra. E quando l’obiettivo viene mancato il singolo da leader diventa bersaglio. I due gol di Immobile che hanno permesso all’Italia di arrivare almeno a giocare i play-off per alcuni sembrano essere finiti inspiegabilmente nel dimenticatoio. Eppure i giudizi di una minoranza non possono scalfire l’immagine che dell’attaccante di Torre Annunziata ha la maggioranza.

“GAIOLA PORTAFORTUNA” – Il derby sarà per Immobile la Gaiola Portafortuna che canta Liberato. “Tu non cambi mai, sei sempre tu”. Perché Ciro continua a essere acclamato e celebrato, soprattutto da chi freme per vederlo scendere di nuovo in campo contro la Roma. E improvvisamente quella partita tanto misteriosa quanto temuta diventa l’occasione per cancellare i ricordi di una serata da dimenticare. “Cento lacrime per una bugia. Ma adesso non piangere più”. Una serata fallimentare della quale il responsabile non è il singolo, ma il gruppo, anzi, il sistema. Ma adesso davanti a sé l’attaccante biancoceleste ha la sua Gaiola. L’isola del Golfo di Napoli splendida, ma temuta, come la leggenda che le ruota attorno. E se Liberato, cantante napoletano di cui nessuno conosce l’identità, esorcizza l’isola di Gaiola definendola portafortuna, lo stesso può fare Ciro col derby. Una sfida straordinaria, ma temuta. Da quel 13 novembre oltre alla delusione si porta con sé una voglia di riscatto che solo oggi potrà essere soddisfatta.