FOCUS - Il mercato low profile delle Sette Sorelle: da De Vrij a Vidic, passando per Morata e Iturbe

02.09.2014 13:00 di Francesco Bizzarri Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Il mercato low profile delle Sette Sorelle: da De Vrij a Vidic, passando per Morata e Iturbe

Michael Collins è un astronauta rimasto nell’ombra. Insieme a Neil Armstrong e Buzz Aldrin, nel 1969 è stato uno degli uomini dell’atterraggio sulla luna. Gli altri due sono stati i protagonisti e sono ben ricordati. Lui è rimasto sempre dietro le quinte e soprattutto, non ha mai posato piede sul suolo lunare. Come un bambino in gita a Disneyland che rimane sul pullman. In qualsiasi attività, c’è chi recita ruoli principali e chi secondari. In un calciomercato in cui girano pochi soldi e tante scommesse, l’Italia è rimasta in disparte. Magari sul pullman davanti all’Hotel dove si svolgono le trattative. Dentro, con i soldi veri, c’erano Inghilterra e Spagna: Manchester United, Chelsea, Real Madrid, Barcellona e Atletico per fare qualche nome. Niente denari del monopoli e idee da Football Manager: qualcuno ha giocato forte. E la nostra Serie A ha perso appeal. Evra, Vidic, Cole, Rafa Marquez sono grandi nomi ma a fine carriera. Prima, giocatori del genere, si trasferivano in campionati americani o arabi. Adesso raschiano il barile e strappano un contratto di due o tre anni in Italia. Che diventa sempre più un ospizio piuttosto che un parco giochi per ragazzini in rampa di lancio. Ma andiamo a scoprire i colpi migliori delle sette big italiane.

FIORENTINA: MARKO MARIN - A Firenze, il suo acquisto, ha fatto storcere il naso anche al David di Donatello. I quasi 20 milioni dell’anno prima, scuciti dalle tasche di alta sartoria dei Della Valle per Mario Gomez, sono un lontano ricordo. Cuadrado rimane, le casse sono quasi vuote. L’ex Chelsea arriva in prestito con diritto di riscatto fissato a 8 milioni. Una scommessa, per uno dei talenti tedeschi più importanti degli ultimi anni. E’ un centrocampista offensivo che in Bundesliga, con la maglia del Borussa M’bach e Werder Brema aveva fatto benissimo. Poi volò a Londra, poi in prestito al Siviglia, dove è stato falcidiato dagli infortuni. A Firenze è in cerca di riscatto e vuole far felice i tifosi della Viola, speranzosi di trovare in lui l’oro lasciato incustodito da Giuseppe Rossi.

INTER: NEMANJA VIDIC - Faccia dura per il 33 enne serbo. Il club nerazzurro annuncia il suo arrivo a marzo a parametro zero dal Manchester United. Dopo 8 anni in Inghilterra, il difensore smaniava per una nuova avventura. 2,3 milioni di euro a stagione gli fanno subito togliere dalla testa il sole di Miami o le dune di Dubai. L’Inter è il giusto club per rimanere tra i grandi in un campionato tutto nuovo. Peccato che ci sia arrivato tardi, ma darà sicuramente il suo apporto importante alla squadra di Mazzarri. Pazienza per l’età. Dovrà solo rivedere il manuale delle buone maniere, rimasto ancora sulla voce ‘Inghilterra'. Per sua disgrazia, un applauso leale e giusto agli indirizzi dell’arbitro Doveri alla prima di campionato, viene frainteso. “Batti le mani in maniera ironica verso di me, sei fuori”. Ed è rosso. Peccato che in terra inglese si usi fare così, in senso di rispetto. 

JUVENTUS: ALVARO MORATA - Un baby spagnolo, alto 190 centimetri, alla corte bianconera. 20 milioni di euro nelle casse del Real Madrid sono tanta roba. Firma un contratto quinquennale con clausola: un diritto di riacquisto da parte dei Blancos valido per i prossimi due anni, per una cifra vicina ai 30 milioni di euro. Come dire: “Comandiamo sempre noi”. A Madrid 37 presenze e 10 reti. Nel Real B faceva faville, con una media reti di un gol ogni due partite. Sbarca a Torino con una Champions conquistata e da bomber della Spagna Under 21, dove ha realizzato 13 reti in 12 presenze. Lo paragonano a Fernando Morientes, la Juve si sfrega le mani. In attesa che torni dall’infortunio.

LAZIO: STEFAN DE VRIJ - Il tormentone estivo sui litorali romani porta il nome di un difensore olandese che tanto bene aveva fatto al Mondiale brasiliano. Anzi, per la FIFA era risultato il migliore. Quasi nove milioni di euro sono serviti per strapparlo al Feyenoord, club che l’ha cresciuto e lanciato nel grande calcio che conta. Accolto come una star ad Hollywood, al suo esordio in Coppa Italia va subito a segno. Impacciato invece alla prima di campionato, punzecchiato su entrambi i fianchi dalla velocità dei rossoneri El Shaarawy e Menez. Più di così la Lazio non poteva puntare, con la speranza di vincere la scommessa.

MILAN: FERNANDO TORRES - Il Milan con i dobloni d’oro che faceva mercato in giro per il mondo non c’è più. Parametro zero, colpi in prestito e vendere. Le strategie del mago Galliani sono cambiate. Ma lui, da vecchio mestierante, lo zampata finale la sferra sempre. Arriva Torres dal Chelsea. Uno dei migliori attaccanti al mondo, con 30 anni sulle spalle e un paio di stagioni in fase decisamente calante. Prestito biennale e un lauto stipendio allo spagnolo. Il dopo Balotelli è lui. Dovrà essere attento Inzaghi a farlo tornare come ai vecchi tempi. Straripante. E dovrà essere brava la moglie del Niño, madre di due spendidi bambini, a farlo rimanere a casa la sera. Milano è anche questa. Con Pippo, persona professionale, anche a tarda notte.

NAPOLI: KALIDOU KOULIBALY - Già, nel mercato del Napoli non si è trovato di meglio. Tra le big del nostro campionato, è sicuramente quella che ha deluso più di tutte. 7 milioni di euro al Genk e il difensore sbarca alla corte Benitez. Classe 1991, ha giocato anche per la Nazionale Under 20. A Napoli contestano l’operato, non il suo acquisto. Per una difesa che balla da anni, Koulibaly è poca roba. Per fortuna le formazioni vengono lette dalla difesa all’attacco. Al nome di Gonzalo Higuain tornano i sorrisi e i cori. Ma roba di attimi. Gli incubi ritornano appena la palla supera la metà campo.

ROMA: JUAN MANUEL ITURBE - 22 milioni di euro più vari bonus che portano la cifra totale vicina ai 30. E’ il colpo dell’estate, e il Verona ringrazia dopo averne spesi 15 per riscattarlo dal Porto. Come qualsiasi grosso colpo che si rispetti, il suo arrivo è stato avvolto dal mistero. Un biglietto aereo per Torino, sponda Juventus, era già stato prenotato dall’attaccante. Sabatini gioca l’all-in e l’argentino diventa giallorosso. Un colpo da mago del poker. Perché il mercato è anche rischio e azzardo, ma soprattutto capacità.