FOCUS - Doppio Felipe Anderson ricordando Hernanes: l'allievo ha superato il maestro

Pubblicato il 21/12 alle ore 23:50
23.12.2014 07:40 di Francesco Bizzarri Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri-Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Doppio Felipe Anderson ricordando Hernanes: l'allievo ha superato il maestro
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La scala che porta in Paradiso. Altro che Scala del calcio. Felipe Anderson con la sua felicità è arrivato a destinazione. Alle porte lassù, aveva bussato tante volte senza ricevere risposta. Ma l’animo non si è mai perso come quei palloni confusi tra i suoi dribbling rompi capo. Candreva, con la barba da Babbo Natale, grazie al suo infortunio ha regalato al brasiliano partite da giocare. L’Inter rimonta i due gol, il pareggio alla fine è giusto e non rovina la festa al numero 7 biancoceleste. Che non spreca nessun bonus donatogli: prima il Varese in Coppa Italia, poi Parma e due volte contro l’Inter. "Il mio segreto? Lavoro tanto, mi dispiace per il pareggio ma sono contento per me". Che la Lazio, sotto l’albero, abbia trovato il vero Felipe Anderson?

C’ERAVAMO TANTO SBAGLIATI - Lo scorso anno aumentavano gli errori di pari passo con i dubbi. Il baby fenomeno arrivato dal Santos per svariati milioni non ingrana. Così come la Lazio. Doveva essere il turbo, i cavalli da liberare in più per una Lazio a caccia d’Europa. Ma niente da fare. 20 presenze e un solo gol, contro il Legia Varsavia in Europa League. Spezzoni di partita, poca fiducia da parte di Petkovic prima e di Reja dopo. Il dottor Pioli lo rigenera. Ora segna e convince. Ai tifosi finalmente brillano gli occhi. E non è nessuna luce di Natale, ma la gioia per la scoperta di un nuovo beniamino da coccolare. 

CUORE BRASILIANO - Contro l’Inter la sfida ha il sapore amarcord. Del buon Mancini se ne è parlato a volontà. Di quell’uomo nascosto in panchina invece, leader a Roma, part-time a Milano, poche chiacchiere. Hernanes, Profeta in patria, all’Inter fa fatica. Questa non è una novità. Da quell’addio pieno di lacrime è passato ormai un anno. Ha lasciato l’eredità a Felipe, designato forzatamente come sostituto dell’ex numero 8. Hernanes all’Inter aveva fatto male: un 3 a 1 all’Olimpico nel dicembre del 2010. Un Reja contro Benitez che lanciava la Lazio in alto in classifica. Una punizione all’89’ che infilzava Castellazzi, dopo le reti di Biava e Zàrate per i biancocelesti e di Pendev per i nerazzurri. Segnò anche a San Siro in una sfida con il club milanese: un rigore nell’ 1 a 3 firmato su rigore. Era l’Inter di Stramaccioni, nel maggio del 2013, che diceva addio all’Europa anche con un bolide di Onazi dai 30 metri. Ora l’allievo ha superato il maestro. Felipe strizza l’occhio alla fortuna, che con la sua classe si rivela un mix vincente. "Il ragazzo ha qualità importanti", ammette Pioli. Nel 2015 c'è un Felipe Anderson in più. Quello visto lo scorso anno se ne è andato con tutte le sue paure.

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