FOCUS - Conferma o non conferma? Il gruppo segue il mister e scioglie il dilemma di Inzaghi

Pubblicato il 3/05 alle 16.09
04.05.2016 06:50 di Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Conferma o non conferma? Il gruppo segue il mister e scioglie il dilemma di Inzaghi
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

La vittoria contro l'Inter? "E' stata una bella partita, come del resto tutte da quando c’è Simone Inzaghi". Parla così, Keita Balde, quando i tre punti conquistati contro i nerazzurri sono ancora cosa fresca. Se il futuro dell'ex tecnico della Primavera è ancora avvolto dalle nebulose valutazioni della progettazione societaria – Lotito, negli ultimi giorni, si è confrontato a Formello con squadra e diesse. E, d'altronde, lo stesso Igli Tare dichiarava a pochi minuti dal fischio d'inizio del match contro i milanesi: "Inzaghi ha questa possibilità di fare un mini-ciclo, poi prenderemo una decisione finale sulla sua permanenza" – i giocatori biancocelesti sembrano serbare molti meno dubbi, sapendo bene da che parte stare. Alla diplomazia di un Miro Klose – che al termine della sfida contro il Palermo commentava così l'avvicendamento sulla panchina laziale di Inzaghino: "Non ha dato qualcosa di più rispetto a Pioli. Stesso, modulo, si conoscevano. E' stata importante Norcia, dove si è lavorato sulla testa parlando tanto"rispondono gli attestati di fiducia non solo del classe '95, ma anche di Antonio Candreva. Che sembrano rievocare le belle parole riservate a Stefano Pioli, era il 31 maggio: "Ha costruito un gruppo che ha voglia di lavorare e spirito di sacrificio. Il merito è suo". Qualche mese dopo si sarebbe guastato quell'incanto, ma questa è un'altra storia.  

KEITA - Il senegalese ha potuto godere fin da subito dei vantaggi della nuova guida tecnica: "Pioli faceva delle scelte, Inzaghi ne fa altre. Io sono sempre stato a disposizione". Cercava spazio, l'ex cantera blaugrana, che più di tutti ha faticato a trovarne: l'unica cosa che può imputarsi all'ex tecnico laziale, è l'ostinatezza nel preferirgli Felipe Anderson, anche quando il brasiliano non poteva vantare lo stesso stato di grazia di Keita Balde. Inzaghi gli consegna la maglia da titolare già a Palermo, e il ragazzo si fermerà con il Carpi solo a causa della squalifica, dopo quell'ammonizione per simulazione che tanto ha fatto accorare il tecnico piacentino. Si rivede il gioco che tanto era mancato in questa stagione, e l'attaccante riabbraccia, finalmente con continuità, il manto erboso. What else? Nient'altro, e infatti il numero 14 laziale consiglia: "Se fossi il presidente confermerei Simone Inzaghi. Stiamo facendo un bel gioco, ognuno sta esprimendo le sue qualità”.

CANDREVA – Vi ricordate quell'abbraccio al triplice fischio di un Napoli-Lazio, datato poco meno di un anno fa? Stefano Pioli si lanciava letteralmente addosso a Candreva, era il prologo dei festeggiamenti. Ma anche di un epilogo che poco spazio lascierà a ulteriori sorrisi. Alla stagione deprimente della Lazio, si sono aggiunte le incomprensioni: da quella famosa fascia di capitano oggetto della discordia, fino a qualche panchina che poco è andata giù all'esterno romano, per esempio quelle consecutive con Verona e Galatasaray. Dissidi che bastarono per far sembrare garantito un futuro del numero 87 lontano dalla capitale. Se pare inevitabile la cessione di un big e se tante attenzioni britanniche, e non solo, bussano alla porta di Antonio, la permanenza di Inzaghi potrebbe essere un motivo in più per restare. "Il mister? Spero che rimanga, se lo merita, stiamo terminando il campionato in maniera positiva", si augura l'attaccante nel post-partita. E ancora: "Ci sta trasmettendo delle idee nuove. Si merita tutto quello che stiamo facendo, lo stiamo seguendo, si merita un grande futuro". Sull'operato tecnico del mister possono esserci dubbi: d'altronde, sono appena quattro le partite alle quali ha assistito -non- sedendo sulla panchina della Lazio. Ma di certo, è riuscito a rincollare un gruppo che fino a un paio di mesi fa sembrava irrimediabilmente sfilacciato. E se la dirigenza biancoceleste continua a coltivare qualche incertezza sul futuro prossimo del club biancoceleste, chi scende in campo è molto meno incline a titubanze: l'avvenire è una scommessa, e il gruppo laziale punta su Simone Inzaghi.