ESCLUSIVA - Quadri: "Il mio esordio con la Lazio fu un sogno! Mauri? Sottovalutato, quando esplose io..."

Pubblicato ieri alle 10:00
19.12.2014 07:00 di Davide Capogrossi Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Quadri: "Il mio esordio con la Lazio fu un sogno! Mauri? Sottovalutato, quando esplose io..."
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© foto di Luigi Gasia/TuttoLegaPro.com

Delio Rossi preferiva sempre comunicare la formazione nello spogliatoio, a ridosso del fischio d'inizio. Una strategia per tenere la tensione alta, per stimolare tutto il gruppo. In quel 5 novembre del 2006, nei sotterranei del Castellani di Empoli, il tecnico della Lazio scelse Alberto Quadri. Maglia numero 6, anni 23, professione trequartista. Era arrivato in estate dall'Inter nell'ambito dell'operazione Cesar. L'esordio assoluto, per rimpiazzare lo squalificato Ledesma. Le gambe non tremano, piazza l'assist vincente per Pandev per il momentaneo vantaggio della Lazio (recuperato nel finale da Vannucchi, ndr) . Alberto Quadri non ebbe più l'occasione di mettersi in mostra con i biancocelesti, complice anche l'esplosione del suo amico Stefano Mauri. Ha vissuto tante esperienze in Lega Pro, con una comparsata in Bulgaria. Oggi è il fantasista del Barletta, ma non ha mai dimenticato quei momento con l'Aquila sul petto e si è confessato in esclusiva ai nostri microfoni nella settimana che porta a Inter-Lazio, la gara del cuore e dei ricordi.

Dopo tanto girovagare ti sei stabilito a Barletta, come procede questa avventura? "La mia carriera si è sviluppata soprattutto in Lega Pro, ho indossato diverse maglie. In queste categorie non è facile trovare una squadra che ti permetta di restare per molti anni, spesso c'è esigenza di cambiare. Ora sono a Barletta, sto giocando, la squadra sta andando abbastanza bene e sono contento".

Nel 2006 l'allora diesse della Lazio Carlo Osti pretese ed ottenne il tuo inserimento nell'affare Cesar con l'Inter, un bell'attestato di stima... "Quando ti succede una cosa così importante è normale che ti ricordi tutto come fosse successo ieri. La trattativa si sviluppò a gennaio nell'affare Cesar, che Mancini voleva all'Inter, c'era la possibilità di essere inserito nell'affare. Avevo grande entusiasmo, potevo coronare il sogno di arrivare in una squadra molto importante di Serie A".

Il 5 novembre Delio Rossi ti lancia un po' a sorpresa dal primo minuto nella gara con l'Empoli e tu bagni il tuo esordio con un assist decisivo a Pandev. "Già era stato un grande traguardo venir confermato dopo il ritiro da Delio Rossi. Mi applicai molto per riuscire a prendere le redini della nuova avventura, per me era stato un salto incredibile, ero molto attento nel cercare di assorbire il più possibile. Poi ci fu quella bella sorpresa, il mister decise di buttarmi dentro, ero molto emozionato perchè avrei potuto solo sognarlo sino a qualche mese prima. La partita andò abbastanza bene, purtroppo rimase l'unica, forse quello è un po' il rammarico che mi porto dentro..."

Perchè non hai più avuto spazio nonostante la buona prova? "Me lo sono chiesto spesso, poteva rappresentare un salto importante a livello di carriera. La partita seguente era contro l'Udinese, il mister mi provò sino alla rifinitura. Poi mi mise in panchina, giocò Stefano Mauri da trequartista e realizzò una doppietta nel 5 a 0. Rossi confermò poi quella squadra nelle gare seguenti, Mauri segnò un'altra doppietta a Messina ed esplose in quella posizione. A gennaio poi arrivò Jimenez e mi trovai chiuso, ascoltai i consigli del mister e della società e decisi di andar via per poter giocare".

Soffermandoci su Mauri, oggi a distanza di otto anni continua a fare faville. "Non mi sorprende, siamo rimasti in contatto in questi anni, si vedeva che era un giocatore importante. E' un elemento di riferimento all'interno dello spogliatoio, sta bene a Roma, sono contento che sia rimasto così a lungo nella Lazio. E' stato uno dei giocatori più sottovalutati del calcio italiano, ha sempre disputato stagioni importanti dal punto di vista realizzativo e caratteriale".

Domenica ci sarà Inter-Lazio, una partita speciale per te. "Sono due squadre che stanno vivendo momenti opposti. La Lazio ha una classifica molto positiva, l'Inter è al di sotto delle aspettative ma con la vittoria con il Chievo è in ripresa. Sarà una partita tosta, a me piace molto Pioli per come imposta e gestisce la sua squadra, sono contento che stia facendo bene, Mancini forse deve ancora trovare un'identità".

Che impressione ti ha fatto questa Lazio? "Penso che abbia raggiunto una certa maturità, ci sono giocatori che sono da parecchi anni all'interno di questo gruppo. Ci sono stati acquisti che hanno garantito il salto di qualità, non so se può arrivare al terzo posto ma la rosa è ben attrezzata e se la giocherà fino alla fine con Fiorentina, Napoli e Milan".

Ti convince il ritorno di Mancini all'Inter, a stagione in corso e con una rosa forse non adatta alla sua filosofia? "Mancini è un allenatore con molta esperienza, può essere l'uomo giusto per rilanciare un progetto che con Mazzarri non è decollato. La rosa che ha a disposizione non la sente ancora sua, per come pensa il calcio manca un po' di qualità. In ogni caso potrà portare serenità all'interno dello spogliatoio e quell'esperienza per risalire in classifica".

Un pronostico secco della sfida. "Sarà una partita con diversi gol, penso un pareggio".

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