ESCLUSIVA - Pedro Troglio: "Che emozione il coro della Nord! Biglia, rimani alla Lazio"

Pubblicato ieri alle 19
09.10.2015 06:55 di Francesco Tringali   vedi letture
Fonte: Alessandro Zappulla/Francesco Tringali - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Pedro Troglio: "Che emozione il coro della Nord! Biglia, rimani alla Lazio"

Guai a uscire dal campo senza la maglietta zuppa di sudore. Pedro Antonio Troglio ci metteva cuore e anima per la Lazio, così da conquistarsi in breve tempo la stima e la fiducia di tutto il popolo biancoceleste. Soltanto due stagioni all’ombra del Colosseo, ma tanto è bastato al mediano argentino per farsi amare e apprezzare da tutti. A molti risuonerà familiare il suo nome per il famoso coro insieme a Sosa e Amarildo, perché uno come Troglio conquistava applausi ogni volta che quell’aquila si posava sul suo petto. Intercettato dai microfoni de Lalaziosiamonoi.it, l’ex River Plate ha parlato della sua carriera da allenatore, prendendo anche in esame l'operato della squadra di Pioli. 

Ora sei allenatore del Gimnasia La Plata, come procede?

Sono dieci anni che alleno e quattro che sono qui al Gimnasio. Ora siamo in Serie A, stiamo facendo dei buoni campionati, un anno fa abbiamo lottato per lo scudetto con il River Plate. Sono molto contento qui.

Hai mai pensato di allenare in Italia o In Europa?

Quando ero giocatore in Argentina, volevo giocare in Europa. Oggi vorrei tornare, ma non è semplice. Bisogna avere una squadra che punti su di te, che abbia seguito il tuo lavoro. Mi piacerebbe tanto, ma non è semplice. Se arriverà quel giorno ne sarei felicissimo.

Hai avuto modo di seguire la Lazio?

Io la seguo spesso qui. Pioli ha giocato con me nel Verona nella stagione '88-89 e mi fa piacere che sta andando bene.

Che idea ti sei fatto del tecnico?

Fa il calcio che piace a me, quello aggressivo con una squadra che va a mille. Seguo molto il calcio italiano, ci sono tanti allenatori che giocavano con me, come Stefano.

La Lazio ha tanti giovani promettenti, ma a centrocampo ha un vero e proprio faro come Lucas Biglia...

Quando sono stato in Italia due anni fa non era conosciuto come lo è oggi. Ho scommesso fin da subito su di lui e con gli anni la gente se ne è accorta che è un grande giocatore. Ha avuto bisogno di tempo per imporsi. Gioca bene, lotta per la squadra. Se fossi in Biglia rimarrei alla Lazio. Ha avuto il riconoscimento della gente, gioco nella nazionale argentina, perché dovrei cambiare?. A trent'anni, vivendo in una delle città più belle del mondo e in una delle squadre più importanti d'Europa non sarebbe l'ideale cambiare.

Cosa manca secondo te alla Lazio per vincere qualcosa di importante, tipo lo Scudetto?
 
Non è facile vincere in Italia, ci sono tante squadre pronte a giocarsi i primi posti. Oggi c'è molto equilibrio, il calcio italiano ha riacquistato giocatori importanti. Oggi non ci sono più i soliti Milan, Juve o Inter, ci sono tanti club attrezzati per lo Scudetto. Devi giocare bene e avere quel pizzico di fortuna.

Qual è un ricordo che ti porti dietro con la maglia della Lazio?

Non dimenticherò mai una partita con la Fiorentina, lì avevo dei problemi con il presidente Calleri e con la mia permanenza alla Lazio. La gente in tribuna mi ha dedicato uno striscione intonandomi anche diversi cori. A fine partita sono andato lì per ringraziarli.

La Curva ancora canta il tuo nome, ti emoziona questa cosa?

Ho visto un video su internet coi tifosi che cantavano questa canzone. È stata una gioia incredibile, ad una partita di accoppa sono stato a vedere la partita con mio figlio e gli ho detto quello che stavano cantando. È stato emozionante vedere la sua reazione e il suo stupore. Uno diventa vecchio e le reazioni sono ancora più grandi.

Tu hai giocato ad Ascoli con Bruno Giordano, da poco definito da Maradona uno degli attaccanti italiani più forti...

Brunetto è una grande persona ed era un grande giocatore. Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto. Ho giocato con lui alla fine della sua carriera, aveva dei piedi magnifici, un bomber pazzesco. In Italia a quei tempi non c'erano molti stranieri, prima venivano vuoti tanti bei giocatori italiani. Lui era uno dei più forti.

Che pensi dell'attacco della Lazio e di un campione come Klose?

Ho un debole per Klose. Purtroppo ha la sua età, ma nel calcio non si gioca col documento, lui rimane sempre forte. Però la Lazio deve pensare anche al futuro trovare il suo sostituto ideale.

Più forte Klose o Riedle?

Sono molto simili. Ho giocato contro tanti attaccanti forti, ma Riddle e Klose si assomigliano molto.

Cosa manca a Messi per diventare come Maradona?

Io ammiro Messi per il suo tocco di palla, lo stessa ammirazione che avevamo per Diego. Lui era un leader dentro e fuori dal campo. A Messi gli manca solo vincere un Mondiale e potrà fare molto più di Maradona. Ma noi argentini dobbiamo solo esserne fieri. Leo arriverà con trent'anni al prossimo campionato del mondo, saremo sempre grati a lui e ai tanti campioni del nostro paese.

Come vedresti Maradona al posto di Blatter come numero uno della Fifa?

Diego è una bomba, può venire fuori qualcosa di stupendo così come può essere una pazzia. Non sarà facile farlo arrivare là su, ma visto il disastro che hanno fatto potrebbe essere utile far salire alcuni giocatori storici.

Hai un nome di qualche calciatore argentino da consigliare alla Lazio, su cui poterci scommettere?

Ci sono tanti giocatori forti. Per l'attacco mi piace un giovane del Rosario che si chiama Locesco, è un giocatore da seguire.