LE PAGELLE - Strakosha non basta, l'attacco non incide. Leiva, peccato per il rigore...

Pubblicato il 28/02/2018 alle ore 23.35
01.03.2018 07:20 di  Carlo Roscito  Twitter:    vedi letture
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
LE PAGELLE - Strakosha non basta, l'attacco non incide. Leiva, peccato per il rigore...
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

STRAKOSHA 7: Nel primo tempo respinge il tiro da fuori di Suso e poi mette paura all’Olimpico biancocelesti per un’uscita avventata. Ma si rifà nella ripresa con la deviazione sul diagonale di Calabria: è bravo ad arrivarci e a spingerla lateralmente per evitare un tap-in fatale. Ai rigori si esalta su Montolivo e Rodriguez. Poi i compagni sbagliano troppo per andare avanti…

CACERES 5.5: Non commette errori particolari, però gioca in sofferenza, annaspando quando il Milan riparte in velocità. E anche i movimenti con i compagni di reparto non sono troppo sincronizzati. 

Dal 68’ LUIZ FELIPE 5.5: Ha scalato le gerarchie di Inzaghi, che lo impiega in una gara delicatissima anche sul centro-destra e non solo come sostituto di de Vrij. Purtroppo spara alto il rigore decisivo. 

DE VRIJ 6.5: Nei primi 45' sembra più in difficoltà del solito. Dopo l’intervallo invece è uno dei migliori e sbroglia almeno un paio di situazioni che potevano avere conseguenze letali. Comanda la linea con autorità e non sbaglia nulla in fase di impostazione. 

RADU 6.5: In questa stagione dà un grande senso di sicurezza. Controlla la zona di competenza, dove si muove Suso, l’uomo più pericoloso di Gattuso. Al 65’ è fondamentale il suo recupero su Cutrone involato a rete: lo costringe a temporeggiare e gliela toglie dai piedi come farebbe un veterano con un ragazzino. 

MARUSIC 5.5: Non riesce a sfondare, arriva poche volte sul fondo, la spinta non è incisiva. Esce all’inizio dei tempi supplementari. 

Dal 92’ LUKAKU 5.5: Lo conoscono, lo raddoppiano, non gli permettono mai di accendere il turbo. 

PAROLO 6.5: Non sarà il più elegante e quindi il più bello da vedere per come tocca il pallone. Ma in campo è importante come una sciarpa e un paio di guanti sugli spalti. Chiude con la lingua di fuori per la fatica. Freddo dal dischetto.

LEIVA 6.5: È antistatistico, fa costantemente la cosa giusta. Peccato per il rigore perché durante la partita si lascia sorprendere - e saltare - una sola volta in tutta la partita: da Suso nel primo tempo. Per il resto è sempre nella posizione ideale, rallenta quando serve e verticalizza appena c’è lo spazio. 

MILINKOVIC 6: Con Kessié sembra un incontro di lotta greco-romana. Due colossi che si prendono a sportellate dall’inizio alla fine del match. Solo che lui è un fuoristrada e alla lunga ha la meglio nei contrasti e nei corpo a corpo.  Peccato gli manchi un po’ di lucidità negli ultimi 16 metri. E anche dagli undici…

LULIC 6.5: Una delle poche partite della sua carriera a Roma in cui ricopre entrambe le fasce: si sposta a destra dopo l’ingresso di Lukaku. Non si ferma un attimo, la stanchezza aumenta con il passare dei minuti e di conseguenza diminuisce la precisione. 

LUIS ALBERTO 6: La partita è complicatissima, il Milan si difende compatto e lascia pochi spazi tra le linee. Quando si accende inventa comunque giocate d’autore, come il colpo di tacco con cui spedisce Immobile davanti a Donnarumma. 

Dal 67’ FELIPE ANDERSON 6: Pensa di avere 20’ a disposizione e invece gioca poco meno di un’ora visto lo 0-0 dei regolamentari. Qualche folata in velocità ma non riesce a rendersi più di tanto pericoloso. Realizza il quinto dei rigori biancocelesti. 

IMMOBILE 6: Suo il primo squillo di testa su cui Donnarumma si supera. Si danna l’anima, corre allo stremo delle forze: viene incontro, parte in profondità, s’allarga (forse pure troppo), non c’entra lo specchio da posizione impossibile o quasi, poi con il sinistro spara addosso al portiere. Nel secondo tempo si tocca la coscia indolenzita, eppure continua a pressare tutti indemoniato. Trasforma con brivido il suo penalty.

ALL. INZAGHI 6.5: Per eliminare la Lazio da una competizione ci vogliono i calci di rigore. La fortuna non è biancoceleste. Il Milan è un osso duro, la qualificazione è tutta nei tiri dal dischetto. Nei 180’ avrebbe meritato sicuramente di più la sua squadra.

MILAN (4-3-3): Donnarumma 7; Calabria 6.5, Bonucci 7, Romagnoli 7.5, Rodriguez 5.5; Kessié 5.5 (Montolivo 6), Biglia 6, Bonaventura 5.5; Suso 6.5 (Borini sv), Cutrone 5.5 (Kalinic 5), Calhanoglu 6. All. Gattuso 7.