IL PRECEDENTE - Lo show di Chinaglia a Napoli: Giorgio si vendica e si prende lo scudetto

10.02.2018 09:15 di  Alessandro Menghi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Alessandro Menghi - Lalaziosiamonoi.it
IL PRECEDENTE - Lo show di Chinaglia a Napoli: Giorgio si vendica e si prende lo scudetto

Le due sconfitte consecutive, le tre gare senza vittoria (contando anche la sfida in Coppa Italia col Milan) e il caso Anderson. Si presenta così la Lazio in casa della prima in classifica, contro il Napoli più di un pensiero attanaglierà i biancocelesti: riprendere il ritmo della corsa alla Champions abbassato ultimamente e lasciare fuori dal campo i problemi sorti in seguito ai capricci di Felipe Anderson. Troppo importante il match del San Paolo per farsi distrarre. Inzaghi ha richiamato all’ordine la squadra, chi non se la sente sa dove si trova la porta. L’unione del gruppo, quella mostrata fino ad adesso e alla base dei successi sin qui raccolti, risulta indispensabile soprattutto nei momenti di difficoltà. Un riscatto, ci si attende questo dalla Lazio, quantomeno sotto il profilo caratteriale. Da esempio può essere quel 7 aprile 1974, giorno in cui Chinaglia si vendicò alla sua maniera sfoggiando il carisma di sempre.

QUESTA É UNA PROMESSA - Oggi come allora è sfida che conta. Anche quella domenica - era la 24esima giornata di campionato - si affrontavano due formazioni che inseguivano obiettivi d’alta classifica. All’epoca era la Lazio in testa con il Napoli staccato di 5 punti a recuperare per non far scappare i biancocelesti verso la conquista dello scudetto. Lo stesso scudetto sfumato un anno prima in favore della Juventus proprio sul campo dei partenopei con Chinaglia che, uscendo dal terreno di gioco, “salutò” i tifosi azzurri con il gesto delle corna e promettendo vendetta. Quel 20 maggio 1973 aveva infranto i sogni di gloria di Giorgio e della Lazio, ma l’amarezza di quel giorno avrebbe presto assunto un sapore molto più dolce. 

VENDETTA CHE SA DI SCUDETTO - Il 7 aprile 1974 ecco di nuovo lo stesso scenario, il San Paolo, e la stessa situazione: la Lazio che punta al trionfo in Serie A. Ancora il Napoli a dar fastidio, ma quella volta il destino tese la mano agli uomini di Maestrelli. Chinaglia non se l’era scordata la promessa, aveva meditato la vendetta aspettando il momento opportuno. Long John era tornato per saldare il conto lasciato in sospeso l’anno prima. “La pagheranno”, pensava. E preciso ha mantenuto la parola. Ad ogni gol partenopeo Chinaglia rispondeva per le rime. Il 3-3 finale è un capolavoro del nove laziale, andato in rete in ogni modo: di testa il primo, da rapace d’area il secondo e su rigore il terzo. La tripletta di Giorgio aveva condannato il Napoli tirandolo fuori dalla corsa per il primo posto e ammutolito quel pubblico che solamente 322 giorni prima lo aveva sbeffeggiato. Si era preso una rivincita con gli interessi: aveva di fatto consegnato lo scudetto al popolo della Lazio.