FOCUS - Calendario di fuoco: per correre verso la Champions c'è il tabù del doppio impegno da sfatare

04.02.2018 08:00 di Alessandro Menghi Twitter:    vedi letture
Fonte: Alessandro Menghi - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Calendario di fuoco: per correre verso la Champions c'è il tabù del doppio impegno da sfatare
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Incredibile come negli anni più recenti la storia della Lazio sia stata caratterizzata da una costante spaventosa: ad una buona stagione, in cui si è centrato l’ingresso in Europa, ne è subito seguita una disastrosa o quasi, sicuramente deludente. Un trend che adesso la squadra di Inzaghi sta cercando di invertire dando continuità - oltre che di prestazioni sul campo - anche di piazzamenti importanti in campionato. L’obiettivo è quello di portare la Lazio lì dove merita di stare ogni anno. Ecco allora che il prossimo mese sarà decisivo, vitale per il futuro dei biancocelesti, in lotta tanto in Serie A quanto nelle coppe. Saper gestire le energie, ruotare i calciatori in modo intelligente ed imparare dagli errori, potrebbero essere queste le armi giuste per combattere il tabù del doppio impegno. 

UN MESE DI FUOCO - Sarà un inferno dantesco, forse anche peggio, ma la Lazio si svena e suda ogni anno per momenti come questo. Il prossimo mese darà vita ad un incrocio di partite davvero probante, un vortice continuo dal quale la Lazio dovrà uscire indenne sia in termini di infortuni che di risultati. Da lunedì 5 febbraio, giorno di Lazio-Genoa, al 3 marzo, data che vedrà i biancocelesti sfidare la Juventus all’Olimpico, saranno 8 le gare da disputare, di cui 5 in casa e 3 in trasferta. Dopo il Genoa, il 10 febbraio la Lazio andrà a Napoli e poi in Romania contro la Steaua per l’andata dei sedicesimi di Europa League il 15 febbraio. Quattro giorni più tardi ecco il Verona all’Olimpico e il 22 il ritorno ancora con i romeni. Poi sarà la volta del Sassuolo a Reggio Emilia (25 febbraio) prima di Lazio-Milan valida per la semifinale di ritorno di Coppa Italia. Si chiude il cerchio di fuoco con la Juventus a Roma. 

POSSIBILI INCROCI - Da marzo in poi occhio ai possibili incastri derivanti dagli impegni europei. Nel caso in cui la Lazio arrivasse fino alla finale di Europa League a Lione, programmata per il 16 maggio, le partite da disputare aumenterebbero e si incastrerebbero con quelle di campionato. Gli eventuali ottavi di andata si giocherebbero l’8 marzo, cinque giorni dopo la Juve e tre prima del match in trasferta contro il Cagliari. Il ritorno andrebbe in scena il 15 marzo, anticipando il doppio impegno casalingo contro Bologna (18 marzo) e Benevento (31 marzo). Senza sosta, gli impegni proseguiranno fitti anche nel mese di aprile: il 5 i quarti di andata, l’8 si volerà in Friuli in casa dell’Udinese e prima del derby del 15 aprile con la Roma (da calendario con i giallorossi ospiti) si giocherà il ritorno di coppa. Poi, al ritmo di una gara ogni quattro giorni, ecco Fiorentina (18 aprile), Sampdoria (22 aprile), la semifinale di andata di Europa League (26 aprile) e Torino (29 aprile). Si chiuderà con le sfide di maggio. Aprirà la semifinale di ritorno il 3, si continuerà con Atalanta il 6 in casa e il 9 con l’eventuale finale di Coppa Italia. Il tour de force sarà completo dopo aver incontrato Crotone (13 maggio) e Inter in campionato ( 20 maggio, ultima di ritorno) e dopo aver giocato la finale di Europa League. 

IL TRAGICO DOPPIO IMPEGNO - Gli anni passati insegnano. Insegnano che dopo una buona stagione con tanto di Europa centrata, sia essa Champions o Europa League, la Lazio delude le aspettative. É successo regolarmente dall’annata 2012-13 quando i biancocelesti, allora guidati da Petkovic, chiusero con la vittoria della Coppa Italia finendo di diritto nella vecchia Coppa Uefa. La stagione seguente un disastro: Petkovic non convinse e venne esonerato, arrivò Reja che condusse la squadra sino al nono posto mancando l’approdo europeo. Senza il doppio impegno, nella stagione 2014-15 la Lazio arrivò terza con Pioli meritando i preliminari di Champions League, poi tristemente falliti. In ogni caso i biancocelesti entrarono in Europa League ma ancora una volta  il carico eccessivo di partite ravvicinate diventò insopportabile portando le aquile all’ottavo posto. L’anno scorso, con Inzaghi, la squadra si classificò quinta concentrandosi solo sul campionato. Oggi si ripropone lo scenario: riuscirà la Lazio a sfatare il tabù e correre veloce verso la Champions superando le fatiche di coppa e campionato? 

GESTIONE DELLE RISORSE - I risultati al momento ci spingono ad essere fiduciosi ed ottimisti, ma servirà un’adeguata gestione delle risorse e delle energie per affrontare i prossimi mesi. Un’intelligente turnazione servirà per mantenere una buona condizione fisica utile per lo sprint finale. Sarà necessario il supporto di tutti, ancora più di adesso. Dare fiato a chi ha giocato di più, come Immobile, Luis Alberto, Leiva, de Vrij, Parolo, Milinkovic e Marusic risulterà fondamentale. Inzaghi si è dimostrato maestro in questo e lo staff medico della Lazio ha tra i suoi diktat quello della prevenzione e della cautela. Con tutti gli scongiuri del caso, può essere l’anno giusto: la corsa alla Champions non deve essere interrotta.