ESCLUSIVA - Scarfagna: "Sognavo la Serie A, ora faccio l'elettricista. Strakosha? Grigioni fondamentale"

Pubblicato l'11/11/2017 alle ore 18.45
12.11.2017 07:20 di Valerio De Benedetti Twitter:    vedi letture
Fonte: Valerio De Benedetti - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Scarfagna: "Sognavo la Serie A, ora faccio l'elettricista. Strakosha? Grigioni fondamentale"

Dalle convocazioni in Serie A e in Europa League, alle tribune in Lega Pro, fino alle ultime esperienze negative con Parma, Gavorrano, Cynthia e Lupa Castelli Romani. Adesso invece, una nuova avventura nella Lazio calcio a 8. Bisogna tornare indietro di qualche anno, ma nemmeno troppo, per ripercorrere la storia di Tiziano Scarfagna. Nato a Roma, classe 1994, fino a qualche anno fa era tra i ragazzi più promettenti del settore giovanile della Lazio. Una favola che purtroppo non si è concretizzata, di cui non si è potuto scrivere il finale più bello. Adesso però, a 23 anni, l'ex portiere della Primavera biancoceleste, sta vivendo una seconda vita. Lontana dai riflettori che lo volevano tra i professionisti, lontana da telecamere e da quel sogno mai concretizzato. Non ha rimpianti però Tiziano, come spiega in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it: “Col calcio a 8 mi trovo molto bene, è un altro tipo di gioco, c'è un ambiente diverso. È una società giovane, ma sono tutti molto professionisti”. Uno sport ancora poco conosciuto, ma vetrina importante per chi come lui non ha smesso di amare il calcio giocato: “In Italia siamo agli inizi, deve ancora venir fuori questa dimensione. Noi facciamo la Serie A, ma anche molti tornei all'estero. È molto carino anche per queste esperienze dove ti confronti con altre realtà”. Non solo calcio a 8, perché Tiziano, oltre a fare l'elettricista, da poco ha deciso di dedicarsi anche ai bambini, per trasmettergli tutto quello che ha imparato nei suoi trascorsi alla Lazio. “Quest'anno ho cominciato a fare l'allenatore dei portieri dai 9 ai 12 anni, in una società che è nata da poco, il Castel Porziano”. L'allenatore è Simone Sannibale, anche lui ex biancoceleste, che però ha avuto la possibilità di esordire nel 2004/2005. “A livello di tecnica io so molto, ho appreso tanto dai miei allenatori passati, e sto riportando tutto quello che ho imparato, anche grazie a Grigioni. Mi piacerebbe continuare a farlo anche in futuro...”.

I MOMENTI DIFFICILI - Non sempre però per Scarfagna fu tutto rose e fiori. Anzi. Durante gli anni del settore giovanile biancoceleste, Tiziano era tra i portieri più promettenti, e infatti dopo la partenza di Berardi, i riflettori erano tutti puntati su di lui. Poi qualcosa però è cambiata. L'arrivo di Strakosha, il suo carattere, qualche confronto accesso con Bollini, ma anche la sua procura, non lo hanno aiutato. Per questo a 23 anni Scarfagna ha deciso di dire basta: “Un ritorno nel calcio? Io andrei volentieri, però mi hanno fatto venire un po' la nausea. Poi dopo qualche anno è anche difficile tornare e ripartire da categorie molto basse. Ho lasciato a malincuore, ma non mi pento di quello che sto facendo ora. Mi hanno frenato anche i tanti infortuni. Ma sono stati anni sfortunati, non solo per i problemi fisici. Anche a livello di organizzazione, la mia procura. Poi parte delle colpe sono anche mie. Non ho avuto un comportamento esemplare nell'ultimo periodo. Avevo capito che la mia esperienza alla Lazio stava per terminare, e ho perso un po' la testa. Col passare del tempo sono finito fuori rosa, poi le offerte che avevo da altre squadre sono saltate...”.

I RICORDI FELICI - Quella stessa Lazio che però porterà nei suoi ricordi per sempre. “Per me la Lazio è la Lazio. La porto nel cuore. Le convocazioni in prima squadra, sia in Serie A, sia in Europa League, sono state le gioie più grandi che mi ha dato il calcio. Fino ad un certo punto della mia carriera hanno creduto molto in me e mi hanno fatto fare delle esperienze che sognano tutti i ragazzi. Anche non avendo giocato, il fatto di andare in panchina, allenarsi con grandi campioni in prima squadra, è un sogno che si realizza. È il punto in cui ti manca soltanto un passo per arrivare a diventare come loro”.



STRAKOSHA E MARCHETTI - Chi invece quel passo è riuscito a farlo conquistandosi il posto da titolare in prima squadra, è invece Thomas Strakosha, suo ex compagno in Primavera. “Quando venne Strakosha io giocavo titolare, ed è stato così fino a fine anno. Sono sempre stato umile, ma mi sentivo più forte di lui. Poi qualcosa è cambiato, adesso lui è diventato bravissimo”. Vive un momento difficile invece Federico Marchetti, ormai fuori dal progetto biancoceleste, e con il contratto in scadenza a fine anno: “Lui per me è il più forte di tutti senza dubbi”, afferma senza pensarci due volte. “Uno dei migliori in Italia. Non so cosa gli sia successo in questi mesi. Mi dispiace che sia finita così”.

GUERRIERI E LA LAZIO - Scarfagna nei suoi trascorsi biancocelesti ha avuto modo di incontrare anche Guido Guerrieri. Anche lui tra i più promettenti giovani sfornati dal settore giovanile, che adesso fa il terzo portiere proprio alla Lazio, dopo un anno non proprio positivo al Trapani: “Guido l'ho conosciuto quando giocava negli Allievi e io ero in Primavera. Si allenava spesso con noi, poi quando ci fu un'emergenza in prima squadra, venimmo convocati entrambi in Europa League. È sempre stato un bel portiere e poi una bella persona. Sapevo che ci puntavano molto, poi invece l'hanno mandato fuori. Per me è stato sbagliato mandarlo in Serie B. Se proprio doveva andarsi a fare le ossa, sarebbe stata meglio la Serie C, dove comunque le squadre sono competitive, e dove ti puoi formare con più tranquillità. Come terzo portiere per me è sprecato. Possibilità in futuro? Difficile, perché Strakosha sta facendo bene, è migliorato molto dai tempi della Primavera. Poi con un allenatore come Grigioni, puoi solo migliorare. Con lui mi ci sono scontrato spesso avendo entrambi dei caratteri molto forti. Ma come mi ha allenato lui non mi ha mai allenato nessuno. Io ho avuto anche Carta alle giovanili, che è impressionante, ma Grigioni è di un'altra categoria”. Infine sulla Lazio di quest'anno, che Tiziano nel tempo libero continua a seguire: “Secondo me la Lazio se continua a giocare così può insediare i primi quattro posti. Poi Inzaghi è un allenatore intelligente. Non mi ha mai allenato personalmente, ma ho visto come studia gli avversari. Lui sa sempre come giocano e come metterli in difficoltà. La Lazio è una squadra che sa soffrire e poi far male”. Come? “Alla Simeone...”.

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