ESCLUSIVA - Roque Junior: "L'Italia si riprenderà, servono nuove norme. Luiz Felipe? Ha del potenziale"

Pubblicato il 16/11 alle 19:20
17.11.2017 07:00 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Roque Junior: "L'Italia si riprenderà, servono nuove norme. Luiz Felipe? Ha del potenziale"

Un gregario di lusso nel Milan campione d’Europa, così come nel Brasile che ha alzato al cielo l’ultima Coppa del Mondo della sua storia. Un passato glorioso tra Sudamerica e Vecchio Continente che impreziosisce e non poco il suo nuovo profilo da allenatore. Dopo l’esperienza alla Lazio come collaboratore tecnico delle squadre giovanili, infatti, José Vítor Roque Júnior è oggi alla guida dell’Ituano, club brasiliano di Serie D nel quale è cresciuto il difensore biancoceleste Luiz Felipe. In una breve intervista concessa a Lalaziosiamonoi.it, l’ex difensore verdeoro ha parlato proprio della sua avventura nella Capitale, confidandoci anche la sua personale visione del mondo delle categorie giovanili.

Cosa ti è rimasto della tua avventura nel settore giovanile della Lazio?

“È stata una grande esperienza, ho potuto convivere con brave persone e grandi professionisti. Penso anche che il settore giovanile della Lazio possa ancora migliorare e che debba avere un centro di formazione con tutte le strutture necessarie. Insisto proprio sul concetto di ‘strutture’, come campi, spogliatoi e quant’altro per le categorie dagli Under17 in giù. Se facciamo un paragone con gli altri club dello stesso livello della Lazio, sia in Europa che in Brasile, troviamo strutture ancora più importanti. Sull’aspetto metodologico credo che la Lazio andava bene quando aveva come direttore del settore giovanile Joop Lensen. Lui insisteva molto sia sui miglioramenti nelle strutture, che a suo avviso erano necessarie, sia sul metodo: stava sviluppando un lavoro per stimolare lo sviluppo dei giovani giocatori in base alla loro fascia di età, e non si preoccupava solo dei risultati. C'era una metodologia da seguire e questo oggi è essenziale!”.

Cosa ne pensi dell’exploit di Luiz Felipe, un giovane che proviene proprio dall’Ituano e che alla Lazio sta sorprendendo tutti? Ritieni che ci siano nella tua squadra giocatori che possano fare il suo stesso percorso?

“In verità non posso dire molto su Luiz Felipe, perché non ho mai lavorato con lui. Ma penso che abbia già dimostrato di avere un buon potenziale e margini di miglioramento importanti. In Brasile ci sono tanti profili giovani di livello ancora sconosciuti che hanno grandi potenzialità e che possono seguire le orme di Luiz Felipe e di altri grandi difensori che sono arrivati in Italia”.

Trovi tante differenze tra il campionato italiano ‘dei tuoi tempi’ e quello attuale?

“Se dovessi ora fare un confronto ti dico ovviamente che mi sembra un campionato inferiore.  C’erano molte più squadre con giocatori di qualità ed era molto più competitivo, anche perché il livello finanziario/economico dei club era più alto. La Serie A era al primo posto in Europa e tutti volevano giocare in Italia. Penso che la crisi, che ha colpito tutta l'Europa, abbia penalizzato soprattutto l'Italia come paese e di conseguenza anche il calcio.  Gli altri paesi nel frattempo si stavano organizzando meglio in termini di leggi, stadi, nella formazione dei giovani, nell’organizzazione societaria dei club e dei rispettivi campionati. Questo ha portato anche un maggior interesse nei confronti degli altri campionati. Oggi paesi come la Germania, l'Inghilterra, la Spagna e la Francia sono più avanti rispetto all’Italia proprio nell’organizzazione del calcio come idea generale. Ma sono altrettanto sicuro che l'Italia possa reinventarsi e tornare ad essere ai vertici del calcio. Ha tutto per farlo. Forza Italia!”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA - La riproduzione, anche parziale, dell’articolo è vietata. I trasgressori saranno perseguibili a norma di legge.