Tra Lazio e Torino vince lo spettacolo, ma il pari non soddisfa nessuno

19.04.2014 17:02 di  Matteo Vana  Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Vana - Lalaziosiamonoi.it
Tra Lazio e Torino vince lo spettacolo, ma il pari non soddisfa nessuno
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© foto di Federico Gaetano

Il sabato prima di Pasqua non porta bene alla Lazio: si attendeva la resurrezione biancoceleste, ma allo Stadio Olimpico arriva un pari che non serve a nessuno. Eppure il pomeriggio si era messo bene grazie a Mauri, capitano avvolto dalle polemiche, che aveva incornato a porta vuota regalando il vantaggio. Nemmeno il pari di Kurtic, al primo gol stagionale, era riuscito a piegare la Lazio che, grazie al cucchiaio di Candreva riusciva a riportarsi avanti. Tachtsidis pareggiava, poi quella che sembrava essere la mazzata finale di Immobile. Quando si attendeva solo il fischio finale ecco che Candreva, così come contro il Parma, regalava il terzo gol ai biancocelesti, ma stavolta i tre punti non arrivano.

FORMAZIONI – Reja sceglie la difesa a 3: davanti a Berisha, ancora una volta titolare, si muovono Biava, Novaretti e Radu. Linea mediana a 4 con la coppia Ledesma-Biglia, supportati da Cavanda e Lulic. Tridente offensivo con Keita, Mauri e Candreva. Ventura deve fare a meno di Cerci, regolarmente in campo l’altro gemello del gol, quel Ciro Immobile capocannoniere in campionato. Sorvegliato speciale Meggiorini: le sue uscite in settimana non sono andate giù all’ambiente laziale.

PRIMO TEMPO -  L’eco delle polemiche si trascina fino al fischio d’inizio. La scorsa settimana Maxi Lopez- Icardi, oggi Mauri che non stringe la mano a Meggiorini. Si accende subito il match, la sveglia la suona il Torino, ma fanno tutto i biancocelesti che si fanno sorprendere: palla in profondità per Darmian che mette in mezzo, Cavanda rischia l’autogol, Berisha è reattivo e respinge la sfera. Non si fa attendere la risposta laziale con Candreva, ma il suo tiro a botta sicura viene respinto dall’ottimo Padelli. Nessuna delle due riesce a prevalere, vince lo spettacolo: ci prova Ledesma dalla distanza, ma il numero uno avversario blocca sicuro. Dall’altra parte Immobile è una spina nel fianco laziale, le sue accelerazioni rischiano di far fare una figuraccia alla difesa biancoceleste. Con il passare dei minuti è la Lazio a farsi preferire, ma la fortuna non assiste gli uomini di Reja che, soprattutto con Keita, vanno vicinissimi al vantaggio: il suo tiro di esterno destro ha qualche giro di troppo, la sfera sibila alla sinistra di Padelli. E’ un botta e risposta continuo, al destro dell’ex Barca risponde Meggiorini che ruba palla a Novaretti e calcia, troppo poco per impensierire Berisha che doma la sfera, accartocciandosi su di essa.  Al 37° l’azione più pericolosa del match: punizione perfetta di Bovo, Berisha è sorpreso, ma la sorte, avversa poco prima alla Lazio, decide di pareggiare il conto mettendo la traversa sulla traiettoria della sfera calciata dal granata. L’impatto è inevitabile, la porta biancoceleste è salva. Bastano 3 minuti ai padroni di casa per rispondere, Radu prende la mira, la zolla è la sua preferita, ma Padelli dimostra di aver studiato, alzando il pallone in calcio d’angolo. E’ l’antipasto al gol che arriva un minuto dopo: calcio di punizione di Biglia, Novaretti rimette in mezzo e Mauri, il protagonista più atteso, quello che, suo malgrado, aveva animato la settimana, decide che, in fondo,  i riflettori puntati addosso non gli dispiacciono, soprattutto se si accendono per una rete decisiva, che proietta la Lazio direttamente in Europa League. Incornare è un gioco da ragazzi, la Lazio è in vantaggio.

SECONDO TEMPO – La ripresa riparte senza cambi. E’ il Torino, così come ad inizio partita, a far correre un brivido lungo la schiena dei tifosi laziali presenti con Glik che si libera bene sugli sviluppi di un calcio d’angolo e calcia con il destro, palla che finisce alta di pochissimo. I granata sembrano più convinti, bastano sette minuti agli uomini di Ventura per riequilibrare il match: ci pensa Kurtic, servito da Meggiorini, con la difesa laziale che gioca alle belle statuine.  Il match vive di fiammate, l’importanza della posta in palio si fa sentire. Al 15° minuto la svolta del match: uno due Mauri-Keita, Padelli esce e tocca lo spagnolo, l’arbitro Guida opta per il rigore tra le proteste dei difensori granata. Sul dischetto va Antonio Candreva, il suo cucchiaio è un mix di genio e sregolatezza; nemmeno il piede del portiere granata può impedire al pallone di insaccarsi lento, ma inesorabile. Al 65° cambio granata, dentro Tachtsidis, fuori Kurtic, l’autore del momentaneo pareggio. Il neoentrato non vuole essere da meno rispetto al compagno e, alla prima occasione utile lo imita: calcio d’angolo, Moretti non arriva sul pallone che finisce proprio sui piedi del greco che insacca. Festa doppia per l’ex romanista, primo gol stagionale per lui, così come per Kurtic. Anche Reja cerca di pescare dal mazzo il jolly, fuori Cavanda e Mauri, dentro Hélder Postiga e Felipe Anderson. Quando mancano 10 minuti più recupero Novaretti, già ammonito, stende Darmian. Fallo fuori area, ma giallo che ci sta per il difensore argentino che va a fare la doccia in anticipo lasciando i compagni di squadra in inferiorità numerica. Il Torino ci crede, Immobile prova il destro, ma Berisha respinge. Cambia ancora il tecnico laziale, entra Pereirinha ed esce Keita. Nonostante l’inferiorità numerica è la Lazio a farsi preferire, ma il Toro si rende pericoloso in contropiede con Immobile, il suo destro è potente, ma centrale, il numero uno biancoceleste si fa trovare pronto e respinge.  L’attaccante napoletano, dopo averci provato per tutto il match, trova il guizzo quando manca un minuto allo scadere dei 90 minuti, il Torino può fare festa. Monte Mario che contesta il presidente Lotito, applausi e cori ironici, ma i biancocelesti sono ancora vivi e trovano il nuovo pareggio con Candreva, l’eroe di giornata è lui: dopo il gol al Parma, si ripete ancora una volta, riacciuffando i granata proprio sul fischio finale. Torino che mastica amaro, chi di rimonta ferisce, di rimonta perisce.