PRIMAVERA - Roma di rigore, Lazio piegata: il primo round è giallorosso

Pubblicato il 24/04 ore 19:45
25.04.2015 07:15 di Daniele Rocca Twitter:    vedi letture
Fonte: Daniele Rocca-Lalaziosiamonoi.it
PRIMAVERA - Roma di rigore, Lazio piegata: il primo round è giallorosso
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© foto di Federico Gaetano

Niente è perduto, è solo il primo round. Il match dell'Olimpico nasce con le giuste premesse, tanto gioco e squadre spregiudicate. Decisivo un episodio pieno di punti interrogativi. L’arbitro Fiore, nel bel mezzo del match, si lascia ingannare dall’’esperto’ Verde, regalando il rigore vittoria a una Roma sullo stesso piano della Lazio. Il retroscena: i giallorossi segnano al minuto 71, inevitabile tornare con la mente al 26 maggio 2013. C’è già chi ha pensato di mettere sui piatti della bilancia i due gol. Ma il peso specifico non è neanche paragonabile, con buona pace dei reduci.  

A TUTTO GAS - Altro che timore adolescenziale, Lazio e Roma incrociano subito i guantoni. Al destro di Machin dopo due minuti, risponde Tounkara trenta secondi più tardi. Nessuna delle due conclusione impensierisce i rispettivi portieri. Biancocelesti di squadra, giallorossi palla a Verde e pedalare. L’occasione più nitida capita sui piedi del centravanti laziale che si gira in un fazzoletto, ma la sua conclusione viene murata da Calabresi. Solo potenziali i pericoli per la porta di Guerrieri: è sempre il numero 11 a involarsi in campo aperto, Seck è magistrale nell’arginare i continui strappi del pupillo di Garcia.  A cinque minuti dalla fine del primo tempo succede di tutto, le occasioni potenziali diventano concrete. Prima ci pensa Pellegrini a spaventare a morte la difesa laziale, scavalcata da un lob di Sanabria, ma il controllo del centrocampista è difettoso almeno quanto la conclusione. Poi è la volta di Tounkara, tanto bravo a irridere Sammartino e Marchegiani quanto impreciso nel destro a colpo sicuro. Basta così, l’arbitro fischia due volte. Niente gol, se ne parla nella seconda metà.

NATALE POSTICIPATO - A inizio ripresa, la maggiore tecnica individuale dei ragazzi di De Rossi mette in affanno le giovani aquile. Tempo di (ri)prendere le misure agli avversari, ed ecco di nuovo la manovra ariosa della Biancoceleste. Nel miglior momento della squadra di Inzaghi, però, un brivido freddo attraversa la schiena di Guerrieri: Verde salta indisturbato al limite dell’area piccola, poca potenza nel colpo di testa e Lazio salva. Volente o nolente i cambi fanno la differenza: Germoni prende il posto di Seck e si rende colpevole del presunto fattaccio. Verde anticipa la stagione balneare, il tuffo è da oro alle Olimpiadi. Il direttore di gara si lascia ingannare dalla maglia che si allunga in caduta e regala il rigore alla Roma: Guerrieri ipnotizza il numero 11, che si lancia sulla ribattuta e insacca da pochi passi. Vantaggio giallorosso, a dir poco immeritato. La reazione degli Inzaghi boys è furiosa, ma Tounkara deve arrendersi davanti al riflesso di Marchegiani. Subentra la stanchezza, tanti falli. La Roma spezza il gioco, la Lazio boccheggia. Il triplice fischio chiude la scorbutica contesa, decisa da un singolo episodio. Peccato, ma non tutto è perduto.