Niente quinta al Bentegodi: Pioli manca l'aggancio a Reja, ma non al terzo posto

Pubblicato il 30 ottobre alle ore 22.43
31.10.2014 06:30 di Stefano Fiori Twitter:    vedi letture
Fonte: Stefano Fiori - Lalaziosiamonoi.it
Niente quinta al Bentegodi: Pioli manca l'aggancio a Reja, ma non al terzo posto
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Reja no, il terzo posto sì. Al Bentegodi la Lazio manca la quinta, contro gli uomini di Mandorlini finisce 1-1. Pioli non aggancia il suo predecessore, che nel 2010/11 aveva centrato le cinque vittorie consecutive. Ma il mister di Parma può consolarsi guardando la classifica: i biancocelesti raggiungono Milan, Samp e Udinese al terzo posto.

FORMAZIONI - Ci pensa lo specchio a schierare le due formazioni: 4-3-3 per Mandorlini, 4-3-3 per Pioli. Il tecnico biancoceleste conferma dieci uomini su undici rispetto alla vittoria contro il Torino. Niente bonus per Felipe Anderson: il brasiliano si riaccomoda in panchina, la maglia da titolare va a Onazi. Lulic gli fa spazio in mediana, per traslocare sull'out sinistro d'attacco. Dove Candreva e Djordjevic completano il quadro. I padroni di casa rispondono col tridente Jankovic-Toni-Nico Lopez. Hallfredsson è la mina vagante a centrocampo.

PRIMO TEMPO - L'avvio del match promette scintille, per poi assopirsi per un'abbondante mezz'ora. Emergono subito i duelli clou della serata: Ciani è attaccato a Toni con la calamita, Cavanda e Radu frenano gli ardori di Jankovic e Nico Lopez. Djordjevic offre pochi punti di riferimento alla coppia Moras-Marquez. Di spazi per la Lazio però se ne aprono pochi: i ritmi si abbassano dopo una decina di minuti, Biglia prova invano a predicare geometrie. L'argentino tenta anche due conclusioni personali, ma senza fortuna. Al 21' segna il Verona, ma in fuorigioco: Toni si dispera, ma la segnalazione è giusta. Per almeno altri venti minuti, gli unici due eventi degni di nota sono colorati di giallo: Onazi di qua, Martic di là finiscono sul taccuino di Irrati. Ma quando gli spogliatoi sono pronti a raccogliere le due squadre, ecco la fiammata che sblocca l'incontro. Minuto 42', Djordjevic ruba palla sulla trequarti, sfonda in area e serve Candreva: il numero 87 temporeggia e calcia addosso alla difesa. Poco male. Qualche secondo dopo, lo stesso Candreva riceve palla da Cavanda e mette in mezzo dalla destra: Moras buca l'intervento, Lulic deposita in rete. Per il bosniaco è la seconda rete in campionato, la dinamica rievoca per certi versi il gol dello storico 26 maggio. Termina qui la prima frazione, Lazio al break in vantaggio.

SECONDO TEMPO - Due cambi veloci veloci per Mandorlini, il tecnico apre la ripresa correndo ai ripari: dentro Juanito Gomez per l'evanescente Jankovic, Sorensen rileva Martic. I biancocelesti ripartono col pallino del gioco in proprio possesso, ma il Verona inizia a procurare qualche brivido di troppo. Al 50' Hallfredsson imbecca Toni su punizione, Marchetti è perfetto nel bloccare la girata dell'ex azzurro. Che due minuti più tardi calcia di poco fuori da posizione defilata, ma ravvicinata. Nel mezzo, Cavanda si becca il giallo per un intervento su Gomez: un episodio che avrà conseguenze sulla gara. I gialloblù cominciano a crederci sul serio, al 54' Ciani gli dà una mano: il francese perde malamente il pallone in favore di Nico Lopez, sul cross dell'uruguayano Toni manca di poco la porta. Ci prova Parolo a dare una scossone ai suoi, con un tiro però troppo debole per impensierire Rafael. Anche per Pioli è arrivato il momento della doppia sostituzione: fuori Lulic e Onazi, dentro Felipe Anderson e Alvaro Gonzalez (all'esordio stagionale). La partita sale sempre più d'intensità, le distanze tra i reparti aumentano. Fino al minuto 68, con il secondo episodio che decide la partita: Cavanda e Gomez si tengono per mano in area, Irrati punisce il belga. Secondo giallo per il terzino, rigore per il Verona. Sul dischetto va Toni, che spiazza Marchetti: 1-1. Pioli riassesta in fretta e furia l'assetto tattico, Gonzalez è l'uomo deputato a dare man forte alla difesa. Ritmi sempre più sostenuti, il pari sembra stare stretto a entrambe le formazioni. Al 77' Irrati ammonisce Biglia, reo di aver fermato la ripartenza di Hallfredsson. La Lazio prova a creare qualche occasione, ma è il Verona con Gomez (79') e Nico Lopez (84') ad arrivare alla conclusione. All'87' Pioli tenta la carta Klose. Stavolta niente duetto con Djordjevic (è il serbo a lasciargli il posto), stavolta niente coniglio dal cilindro per il tedesco: al Bentegodi Verona e Lazio si dividono la posta. Un risultato che, a conti fatti, rispecchia il film della partita. Niente cinquina per Pioli, ma sul treno per il terzo posto la Lazio c'è, eccome.