L'ULTIMA PAROLA - Manovra poco fluida, le assenze che pesano e il grido d'aiuto di Inzaghi

Pubblicato il 21/08 alle ore 20:55
22.08.2017 07:30 di  Saverio Cucina   vedi letture
Fonte: Saverio Cucina - Lalaziosiamonoi.it
L'ULTIMA PAROLA - Manovra poco fluida, le assenze che pesano e il grido d'aiuto di Inzaghi
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Qualcosa in più di un'occasione sprecata. Torna sulla terra la Lazio dopo l'euforia del trionfo in Supercoppa. Contro la neopromossa Spal, i biancocelesti non vanno oltre lo 0-0, dimostrando ancora di non aver trovato la fluidità di manovra della scorsa stagione. Le assenze di Felipe Anderson e di Lucas Leiva, rendono di fatto la squadra di Inzaghi molto più prevedibile e macchinosa, al netto di una Spal volitiva e impeccabile nelle due fasi, più volte pericolosa anche dalle parti di Strakosha. "Niente allarmismi" ha ribadito Inzaghi in conferenza. Ma la Lazio vista alla prima di campionato sembra soltanto uno sbiadito ricordo della squadra cinica e agguerrita ammirata una settimana fa contro la Juventus. La società, attraverso il mercato, può ancora colmare le lacune palesate ieri sera sotto i riflettori dell'Olimpico.

C’E’ ANCORA TEMPO –  Non lo ha fatto ad alta voce, e non sarebbe neanche il suo stile. Eppure il ‘silenzioso grido di aiuto’ di Simone Inzaghi non può e non deve rimanere inascoltato. Sostituire Keita e farlo al più presto, questo è il messaggio lanciato tra le righe nel post gara di ieri. Fosse per il tecnico piacentino il mercato estivo dovrebbe addirittura chiudersi prima dell’inizio del campionato, come ha più volte ribadito nelle ultime interviste. Un modo come un altro per sottolineare l’importanza di avere una rosa completa già ai nastri di partenza. Difficile auspicarsi questo in casa Lazio, quando tradizionalmente i trasferimenti più urgenti vengono talvolta chiusi nelle ultime ore di calciomercato (Candreva e Matri gli esempi più lampanti). Ma questi ultimi 10 giorni di trattative saranno comunque fondamentali per poter garantire all’allenatore biancoceleste un organico ampio e qualitativamente all’altezza per poter affrontare, da protagonista, tutte e tre le competizioni. Il campanello d’allarme risuonato ieri sera ha evidenziato a chiare lettere la necessità di trovare un compagno di reparto di peso accanto ad Immobile, con Keita sempre più separato in casa e ormai con le valigie in mano. Sostituire il senegalese non sarà impresa facile. L’auspicio è allora quello di poter apprezzare la stessa lungimiranza con cui la società ha saputo sostituite Biglia con l’omonimo Lucas Leiva.

ASSENZE E PERPLESSITÀ – A proposito del brasiliano, o meglio, dei brasiliani. L’assenza di Leiva a centrocampo si è sentita forse più del previsto. Al di là delle sue capacità di interdizione – colmate da una difesa comunque attenta e sempre più consolidata –, ciò che ha pesato di più è stato il contributo dell’ex Liverpool di rendere più fluida e geometrica la manovra, soprattutto negli spazi brevi, dove la Spal è sempre riuscita a sporcare le traiettorie dei centrocampisti. In attacco, e nei contropiedi, la mancanza di Felipe Anderson si è rivelata poi ancor più determinante, vista anche la sinergia trovata con Immobile nella preseason. Per il resto, è la condizione fisica a tradire i biancocelesti, rendendo poco brillanti le incursioni dello stesso Immobile, di Milinkovic e di Parolo. Stesso discorso per Marusic, ieri in versione ‘vorrei ma (ancora) non posso’: il montenegrino fa della corsa e della progressione la sua arma migliore, ma per il momento sembra ancora in fase di rodaggio. Da rivedere Luis Alberto, propositivo sulla trequarti, ma non ancora a suo agio quando si tratta di agire in cabina di regia. Un aspetto, questo, che però preoccupa di meno: Lucas Leiva permettendo, infatti, lo spagnolo avrà modo in questa stagione di muoversi sulla trequarti, ruolo che più predilige e nel quale ha saputo seriamente impensierire la retroguardia bianconera in Supercoppa.